Proprio così: se l’automazione consente di velocizzare i processi, risparmiando tempi, costi ed errori, il controllo di gestione per principio assume la medesima valenza nell’organizzazione dell’azienda.
Infatti, pur trattandosi di attività distinte, entrambe rappresentano degli investimenti cioè esborsi di denaro che modificano le procedure aziendali e producono risultati con effetti sul lungo periodo.
Ma non basta. Automazione e controllo di gestione elaborano informazioni e consentono di ottimizzare il processo decisionale: tempi, costi ed errori, infatti, hanno in comune la gestione del denaro dell’impresa e se ci si impegna tanto nel cercare di speculare l’1% di sconto in più dal proprio fornitore non si comprende perché si debbano trascurare tutti quegli aspetti che erodono i profitti aziendali in modo lento, nascosto e inesorabile, perché fortemente condizionati dalle abitudini di un titolare.
Abitudini? Esatto, quei modi di fare e quelle azioni ripetitive, automatiche, che fanno risparmiare tanto tempo nello svolgimento ordinario del nostro lavoro ma che, quando non più necessarie, possono trasformarsi in vincoli che ci bloccano e ci impediscono qualsivoglia cambiamento. Aggiungerei che le abitudini più subdole risiedono nella nostra mente, sono quelle idee da cui non ci discostiamo nonostante non ci conducano a risultati soddisfacenti. Si tratta del modo in cui approvvigioniamo di prodotti la farmacia? O del modo in cui organizziamo gli spazi del magazzino? Ovvero di come gestiamo il tempo dei nostri collaboratori?
E già: si può sempre fare meglio qualcosa che sta riuscendo bene, figuriamoci ciò che non porta i risultati attesi! Un vecchio detto del mondo del management dice che si ottiene solo ciò che si riesce a misurare; il resto appartiene alla casualità. Intendi lasciare al caso i risultati della tua farmacia?