
La città post-Covid
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Come potrebbe essere la normalità dopo il Covid
Grandi magazzini chiusi, negozi sbarrati: la crisi Covid potrebbe portare alla desolazione di molte vie dello shopping in Italia. Già prima della pandemia di coronavirus, molti centri urbani dovevano fare i conti con numerose vetrine vuote e i commercianti locali non riuscivano a tener testa alla concorrenza di Amazon, eBay e simili. In molti casi si è cercato di sperimentare nuovi concept: da gallerie temporanee fino alla creazione di altre catene.
Il lockdown ha dato un’ulteriore spinta alla digitalizzazione. Anche i clienti che prima non facevano acquisti in modalità digitale adesso frequentano i negozi online. Le vendite si sono spostate in modo permanente verso il commercio online, e ciò ha interessato in particolare il settore dell’abbigliamento. Le grandi catene hanno maggiori probabilità di sopravvivere e questo riduce ulteriormente l’attrattiva e la diversità dei centri urbani.
Grandi sfide per i centri città
I centri urbani stanno affrontando un triplice tsunami: un cambiamento strutturale nel commercio al dettaglio, la digitalizzazione e la pandemia di Covid-19. Nel complesso, si tratta di una sfida che il settore retail forse non ha mai vissuto prima.
Anche molte farmacie nei centri storici e in posizioni centrali stanno registrando una perdita di clienti (di passaggio), per i cosmetici si preferisce lo shopping contactless e la passeggiata in città con la migliore amica entrando e uscendo dai negozi è ormai un ricordo del passato. In Gran Bretagna, la catena di farmacie Boots ha già dovuto chiudere temporaneamente 60 esercizi a causa della crisi Covid, soprattutto negli aeroporti e in posizioni centrali in città.
Come si può far tornare le persone nei centri cittadini?
Il centro storico deve rimanere un luogo che i cittadini amino frequentare – e non solo per fare acquisti. Possono essere create nuove iniziative, di cui anche la farmacia può beneficiare o a cui può addirittura partecipare attivamente. Dal cabaret alla musica di strada – che allo stesso tempo fungono da promozione per gli artisti – a nuove offerte gastronomiche e al mercato locale settimanale, tutto è possibile per attirare nuovamente la gente in città e promuovere l’identificazione con il proprio centro cittadino.

Le attività commerciali a gestione privata, comprese le farmacie, plasmano l’unicità dei centri cittadini e li rendono degni di essere amati e visitati. Ma la digitalizzazione ha ormai lasciato il segno anche sui loro clienti. Cosa si può fare per tornare ad attirare i clienti in città?
Al canale “online” dev’essere dedicata un’attenzione maggiore. Non deve necessariamente essere un proprio negozio online, ma può trattarsi anche di offerte digitali in loco, come la possibilità di pre-ordinare i prodotti e di ritirarli senza contatto. In quest’ambito le farmacie dispongono di una varietà di opzioni creative, dal pre-ordine telefonico, al servizio Click & Collect fino al terminale di ritiro per i prodotti pre-ordinati o il checkout self-service. È ammesso tutto ciò che sia “comodo” per il cliente. Allo stesso tempo dovrebbe essere evidenziato ciò che rende unico il retail: il contatto personale, la conversazione e il consiglio. In questo modo, commercianti e farmacisti creano con i propri clienti un legame emotivo che li spinge a tornare in città per il prossimo acquisto – anche se il tablet o lo smartphone sono a portata di mano in casa.
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