Ti piace vincere facile? È gratificante, indubbiamente, e inebria l’animo spingendo il fortunato individuo a pensare di sé stesso come si fa nei confronti di un soggetto dotato di superpoteri, di capacità innate, di valori nettamente al di sopra della media, di attitudini particolari e del dono del pallino per gli affari.

Alzi la mano, dunque, chi non abbia innanzitutto pensato a festeggiare un risultato superlativo piuttosto che a porsi la domanda relativa al perché lo stesso si sia realizzato. L’essere umano ha bisogno di gratificazioni, si nutre di emotività e i pensieri logici richiedono attenzione, presenza, sforzo… Capire è faticoso, porsi delle domande richiede il tempo e l’intelligenza per trovare risposte; eppure, le aziende da circa un secolo, a partire dalle organizzazioni più grandi e strutturate, si sono dotate di strumenti e di tecniche che vanno sotto la denominazione di “controllo di gestione”. Sono nate nuove professionalità e la classica attività amministrativa deputata alla contabilità e alle attività connesse si è da tempo scissa in due, definendosi il ruolo del controller quale responsabile aziendale per l’elaborazione di dati e la produzione di informazioni necessarie a supportare il processo decisionale.

Per la precisione, il tradizionale lavoro amministrativo guarda al passato, prediligendo la precisione del dato rispetto alla tempestività dell’informazione prodotta; viceversa, il più evoluto controllo di gestione nel guardare al futuro capovolge tale paradigma, prediligendo la tempestività dell’informazione alla precisione del dato. Non per essere approssimativi, ma nel business moderno il segreto della sopravvivenza è appunto la velocità decisionale! Anche quando i risultati ci stanno dando ragione, perché nulla è immutabile nel mondo degli affari.

In effetti, si decide giorno per giorno, non a fine anno quando la funzione amministrativa produce il bilancio, e il controllo di gestione pertanto assolve questo ruolo consentendo alla direzione di assumere decisioni in modo veloce, concomitante rispetto agli avvenimenti, in modo sereno, perché non ci si senta come in una stanza buia, e in modo consapevole, cioè informati di tutto punto.

Eppure, ci sono ancora tante piccole imprese che rinunciano a voler implementare una tale attività strategica nella propria organizzazione, forse perché l’origine amministrativa dei dati economico-finanziari relega il controllo di gestione nella mente del piccolo imprenditore agli obblighi di legge, quindi ad un “costo dovuto” piuttosto che a un “costo voluto”, cioè un investimento deciso dall’azienda che guarda al proprio futuro con lungimiranza informata.

Anche il mondo della farmacia sta attraversando anni di cambiamenti tumultuosi, come non mai: cosa fa la tua farmacia a tal proposito? Se stai pensando di cambiare la strategia della tua farmacia l’automazione può essere uno degli strumenti che ti permetteranno di perseguire questo obiettivo.